Ambientato nel Mato Grosso do Sul (Brasile), il documentario racconta il conflitto tra i fazendeiro e gli indio autoctoni. I ricchissimi fazendeiro possiedono estese coltivazioni transgeniche, mentre gli indios, costretti in riserve, non hanno altra prospettiva se non quella di andare a lavorare, in condizioni di semi schiavitù, nelle piantagioni di canna da zucchero. Quella insopportabile vita induce molti giovani al suicidio. Guidati da un leader, Nàdio, e da uno sciamano, un gruppo di Guarani-Kaiowà, proprio in seguito all’ennesimo suicidio, si ribellano per reclamare la restituzione delle loro terre, passando da una guerra metaforica ad un conflitto reale.