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Gli effetti delle zone a colori (DPCM 4.11.2020) sull’occupazione lombarda

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Quali sono gli impatti sull’occupazione in Lombardia a fronte del DPCM del 4 novembre 2020?

Il DPCM introduce zone a colori differenziati sulla base dell’incidenza dei contagi legati alla pandemia, che conseguentemente impongono chiusure mirati ad attività particolari individuate sulla base del codice ATECO.

• zona rossa (alto rischio contagio)

• zona arancione (medio rischio contagio)

• zona gialla (basso/moderato rischio contagio)

L’analisi proposta mira a stimare l’impatto dei diversi scenari di contagio legati all’intervento del DPCM 4 novembre 2020 sugli addetti in Lombardia nei diversi settori economici.

Le analisi sono state svolte su dati regionali aggiornati al 2019, riguardanti l’economia privata (4.740.432 addetti, ovvero lavoratori dipendenti ed indipendenti).

I dati proposti (elaborazioni Cisl Lombardia su dati Unioncamere, INPS, INAIL) non tengono ovviamente conto degli effetti sull’indotto e sulle filiere, ma si riferiscono alle sole attività indicate dai provvedimenti del DPCM come attività sospese al pubblico.

LOMBARDIA GIALLA

In questo scenario le disposizioni del DPCM interessano 55.165 addetti lombardi, ovvero l’1,2% del totale nell’economia privata.

LOMBARDIA ARANCIO

In questo scenario le disposizioni del DPCM interessano 296.326 addetti lombardi, ovvero il 6,3% del totale nell’economia privata.

LOMBARDIA ROSSA

In questo scenario le disposizioni del DPCM interessano 473.322 addetti lombardi, ovvero il 10,0% del totale nell’economia privata.

Gli allegati forniscono dati aggiuntivi, in particolare legati agli impatti sui singoli settori maggiormente esposti alle chiusure imposte dal decreto. 

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