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“Io sto bene, ok, però a volte…” – Indagine sul benessere degli studenti bresciani

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Il 6 febbraio 2024 Cisl Scuola Brescia e Cisl Scuola Lombardia, in collaborazione con BiblioLavoro, hanno presentato l’Indagine sul benessere degli studenti bresciani presso la Camera di Commercio di Brescia.

L’appuntamento è inserito nel ciclo di incontri “Fare bene. Fare sostenibile” indirizzato ai giovani studenti del territori. 

 

L‘Osservatorio si pone l’obiettivo di comprendere le sensazioni, gli stati d’animo e la visione del futuro prevalente, partendo dalle interviste attraverso una survey digitale a diverse centinaia di ragazze e ragazzi di età media di 16 anni. L’indagine si è concentrata nell’intercettare la sensibilità di questa fascia molto fragile della popolazione, focalizzandosi in particolar modo sul tema delle droghe, che possono venire intese come una risposta ed una forma di rifugio rispetto a situazioni di disagio ed insoddisfazione all’interno di una società che ci richiede di essere sempre perfetti, concentrati e preparati alla competizione, e sul tema della percezione dei principali fattori che circondano la nostra vita, dalle istituzioni al mondo del lavoro. 

 

Dai dati emerge come i giovani siano prevalentemente soddisfatti dalla propria famiglia (7,6) e dalla relazione con i propri amici (7,2), mentre lo sono in misura molto minore della propria situazione sentimentale (5,2), della vita scolastica (6,3) e della relazione con gli adulti (6,8). Le sensazioni riguardo al futuro sono contrastanti: sono infatti presenti sia sensazioni positive come curiosità (68,1%) ed entusiasmo (44,9%), sia emozioni negative come l’ansia (62,3%) e la paura (39,1%).

 

Gli aspetti del lavoro che creano maggiori preoccupazioni tra i rispondenti sono l’incertezza del futuro (46,4%), non avere abbastanza tempo per sé e per la propria famiglia (44,2%) e percepire un reddito troppo basso (39,9%). Tra gli aspetti ritenuti di maggior valore, Agli ultimi posti si trovano studio e cultura (71,7%), impegno sociale (65,9%) ed impegno politico (31,2%), con oltre la metà degli studenti che non partecipa al mondo associativo. Inoltre, emerge tra i giovani una generale sfiducia nelle istituzioni, in particolare per i partiti politici (1,6), la Chiesa (1,6) ed il governo nazionale (1,8).

 

 

Il dato più allarmante ci dice che più di 1 studente su 3 afferma di aver utilizzato medicinali o sostanze per combattere l’ansia. Dalle loro risposte emerge come la scarsa autostima sia la causa principale del ricorso a sostanze (26,1%), seguita dai problemi famigliari (21%) e dai problemi sentimentali (19,6%). Anche la pandemia è stata un fattore importante, con più di 4 studenti su 10 che lamentano sensazioni d’ansia, pochi meno sono quelli che vedono peggiorate le proprie interazioni sociali (39,1%), le condizioni di salute mentale (34,8%) e la visione del futuro (34,1%).

 

 

Per consultare la ricerca nella sua forma integrale clicca sotto.



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