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La voce delle donne iscritte alla Cisl Lombardia: una ricerca sulla condivisione delle lavoratrici e delle pensionate

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Il 23 febbraio 2023, CISL Lombardia e il suo Coordinamento Donne, in sinergia con BiblioLavoro, hanno presentato il progetto “La voce delle donne iscritte alla Cisl Lombardia: una ricerca sulla condivisione delle lavoratrici e delle pensionate“. 

 

 

La ricerca, finalizzata all’approfondimento della condizione sociale ed occupazionale delle donne con una logica intergenerazionale, ha chiamato a rispondere ad un questionario ad hoc oltre 9.000 lavoratrici e pensionate iscritte alla Cisl, per comprendere a pieno il punto di vista specifico delle iscritte a fronte delle criticità relative alla condizione lavorativa femminile in Italia, paese in cui le differenze nella partecipazione al mondo del lavoro (51,2% tra le donne contro il 68,7% degli uomini) e nel gap retributivo persistono fortemente. 

 

 

La fotografia che emerge dai dati è quella di un consistente gender gap, con le lavoratrici e le pensionate che percepiscono un reddito mensile netto (o una pensione) spesso inferiore (nel 70% circa dei casi) a quelli dei partner. Le lavoratrici intervistate si sono poi dichiarate per lo più insoddisfatte del proprio reddito: circa il 60% lo ritiene infatti inadeguato ai propri bisogni, così come è reputato poco consono il proprio inquadramento e la valorizzazione delle proprie competenze da parte del datore di lavoro. Il divario di genere è percepito come fortemente discriminante da quasi il 75% delle donne intervistate, che sostengono di essere costrette a dimostrare di più rispetto ai colleghi uomini. Di enorme rilevanza anche il triste tema delle molestie sul lavoro: Il 44% delle donne intervistate denuncia di averle subite direttamente o di avervi assistito.

 

 

Passando al significato del lavoro, questo risulta essere nel 38,2% dei casi percepito come un mezzo per la propria indipendenza, più ancora che come mezzo di sostentamento (21,5%). 

 

 

La conciliazione tra lavoro e famiglia risulta molto problematica, dal momento che il 94% delle donne intervistate reputa la maternità come un elemento fortemente limitante nell’accesso al mondo del lavoro e nella progressione della carriera, mentre il 60,8% ritiene che non avere famiglia sia una discriminante determinante per fare carriera tra donne.  Tra le intervistate, circa il 44% ha dichiarato di aver avuto un percorso professionale discontinuo. Strettamente connessa a questo aspetto è la non semplice conciliazione tra vita privata e vita lavorativa, con molte donne che faticano a dedicare tempo a sé stesse o all’impegno civile e sociale, proprio perché, oltre al lavoro, dedicano una grande quantità di ore alla gestione della casa o ad attività di cura.

 

Tramite lo sviluppo dei dati emersi dalla ricerca, la Cisl intende proporre delle misure volte ad  accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro ed implementare politiche per la parità occupazionale e retributiva, superando lo sbilanciamento dei carichi di cura familiari tra uomo e donna, colmando il divario retributivo tra i generi e gli svantaggi pensionistici che penalizzano le donne, ed infine promuovendo la partecipazione a percorsi di istruzione e formazione nell’ambito delle discipline scientifico-tecnologiche per favorire pari opportunità di carriere lavorative.

 

 

Per consultare il libro clicca qui sotto.

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