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Quale futuro per la Lombardia dopo il Covid-19? I risultati di una ricerca tra gli associati

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Le Tesi degli Iscritti: una ricerca tra gli associati alla CISL in Lombardia

CISL Lombardia in collaborazione con BiblioLavoro nel corso dell’anno 2021 ha indetto un’indagine multiscopo  indirizzata alla platea dei propri iscritti con il duplice obiettivo di comprendere le problematiche e i bisogni dei propri associati, anche in vista dell’appuntamento congressuale, e di istituire con costoro un inedito canale di comunicazione. La strutturazione e l’implementazione di un sistema di rilevazione scientifico-statistica sono alcuni dei tratti più innovativi che in questo particolare periodo CISL Lombardia e BiblioLavoro, con risorse economiche ed umane unicamente interne, hanno saputo mettere in campo.

Le domande, aperte e chiuse, poste tramite un questionario interamente digitale sono state 50 e hanno toccato diverse tematiche dell’azione del sindacato riprese nella pubblicazione secondo la seguente scaletta:

  • Lavoro, impresa, economia
  • Formazione e riqualificazione
  • Salute e integrazione socio-sanitaria
  • Welfare e politiche sociali
  • La voce dei pensionati
  • Organizzazione e politica sindacale
  • Servizi, enti e associazioni

Circa 7.000 su 30.000 lavoratori e pensionati associati intervistati hanno risposto all’indagine (con un tasso di risposta del 23%) che aveva il principale obiettivo di indagare gli aspetti quali-quantitativi dell’impatto socio-economico che la pandemia da Covid-19 ha sortito sugli iscritti stessi. Non solo passato, ma soprattutto futuro: l’indagine ha cercato di cogliere aspettative e bisogni degli associati, rispetto a diverse aree tematiche. CISL Lombardia si è, quindi, interrogata sui problemi, sugli effetti, sui fenomeni e sui trend comunitari, sociali ed economici che hanno interessato questo periodo con particolare riferimento ai propri associati, restituendo uno studio comprendente la rielaborazione sia dei dati scientifico-statistici, anche tramite grafici, sia dei dati “qualitativi” derivanti dalle risposte aperte. Un lavoro innovativo anche perché non si limita all’analisi dell’esistente: le evidenze raccolte sono diventate la base di una discussione all’interno della Segreteria dell’USR per l’elaborazione delle Tesi congressuali, che muovono, dunque, dalle concrete istanze degli associati espresse tramite la partecipazione al questionario.

Numerosi e interessanti i dati emersi dalle risposte, oltre 60 grafici e 48 evidenze rilevanti: circa la metà degli intervistati ha dichiarato di aver perso reddito a causa della pandemia e, nello specifico, la maggior parte (il 38%) ha subìto perdite tra il 10% e il 30%. Gli effetti maggiormente negativi si riscontrano su alcune categorie, quali donne, stranieri e dipendenti di microimprese.

Certamente, parlare di smart working non è più una novità: infatti, durante il periodo pandemico, quasi la metà dei rispondenti lavoratori ha sperimentato forme di lavoro agile e, di questo campione, circa l’80% non era solito lavorare in smart working, sperimentando, quindi, questa nuova modalità lavorativa per effetto della situazione in essere. Probabilmente la pandemia ha cambiato e cambierà per sempre il volto del lavoro, implicando grandi cambiamenti nel modello di rappresentanza sindacale: infatti, circa la metà del campione che ha sperimentato questa modalità lavorativa (44,7%) ha ritenuto che dopo la pandemia continuerà a far uso del lavoro agile.

Anche la Didattica a Distanza (la c.d. DAD) ha sortito degli effetti durante il periodo pandemico; se lo smart working ha facilitato alcune dinamiche lavorative, la DAD, invece, ha avuto delle ricadute pesanti sia sugli studenti sia sui familiari: infatti, solo il 5% dei genitori intervistati (con figli tra gli 11 e i 18 anni) dichiara di non aver incontrato alcuna difficoltà legata alla DAD. Tra le difficoltà maggiormente riscontrate l’abbassamento della qualità dell’istruzione (66%) e la necessità di adeguamento tecnologico (strumenti, connessione, licenze, ecc.) (41,6%).

Risultano preoccupanti, da una parte, la correlazione tra difficoltà economica di adeguamento della strumentazione e condizione reddituale della famiglia/perdite di reddito causate dalla pandemia e, dall’altra, gli effetti a medio-lungo termine dell’abbassamento della qualità dell’istruzione.

La pandemia ha accelerato alcuni processi di mutamento del lavoro e dei cambiamenti organizzativi amplificando il ruolo strategico della formazione: infatti, oltre l’82% è consapevole di ricoprire un ruolo che cambierà o scomparirà nei prossimi anni e, dunque, avrà bisogno di aggiornare le proprie competenze. La formazione, quindi, assume un duplice ruolo, protettivo nei confronti dei lavoratori e strategico in quanto vantaggio competitivo delle imprese.

La vicenda Covid-19 ha generato un pesante impatto sul regolare funzionamento del sistema sanitario causando ritardi, mancati screening e lunghe code di prestazioni inevase che ora impongono un urgente recupero. Circa 1 iscritto su 2 ha dichiarato di aver subito rinvii e ritardi di visite specialistiche, 1 su 3 di essere stato impossibilitato a prenotare o eseguire visite, ancora 1 su 3 di aver avuto difficoltà ad accedere al medico di base e/o al pediatra e circa il 10% di aver addirittura dovuto ritardare o cancellare interventi chirurgici programmati.

La pandemia ha generato nuove sensibilità e nuove necessità, tanto che, interrogati sui nuovi bisogni di welfare, gli iscritti hanno ritenuto particolarmente importanti le misure legate alla conciliazione vita-lavoro (86,9%), alla sanità integrativa (86,4%) e alla previdenza complementare (84,5%), con interessanti differenze spinte dalle variabili socio-anagrafiche rilevate.

Se circa 6 lavoratori su 10 ritengono il proprio salario inadeguato per soddisfare i propri bisogni, evidenziando, anche in Lombardia, un chiare allarme salari (Fonte: CISL Lombardia, La condizione personale e di lavoro dei tesserati alla CISL Lombardia al tempo del Coronavirus, 2020), 3 pensionati intervistati su 4 ritengono invece che la propria pensione sia adeguata a soddisfare i propri bisogni. In merito al campione dei pensionati, la ricerca ha rilevato che anche prima della diffusione del virus il 42,9% di costoro era solito aiutare economicamente un familiare più giovane: tuttavia, è particolarmente significativo il fatto che 1 pensionato su 2 abbia dovuto incrementare il proprio supporto economico a un familiare colpito dalla pandemia economica. La pandemia sanitaria, infatti, si è presto trasformata in una pandemia economica e, in Italia e in Lombardia, i pensionati hanno avuto un ruolo cruciale nell’attutire gli effetti devastanti di questa esternalità sociale del Covid-19.

Su cosa si dovrà concentrare l’azione sindacale della CISL in Lombardia nel prossimo futuro, a parere degli iscritti? Spicca l’attenzione nei confronti delle Politiche Attive (particolarmente tra gli attivi), la riconversione dei settori più colpiti dal Covid-19, la tutela dei lavoratori non dipendenti che hanno subito impatti dalla pandemia (solidarietà) e la contrattazione di nuove e più efficienti politiche sanitarie (particolarmente tra i pensionati). Sul fondo della classifica rimangono la contrattazione della proroga delle politiche passive (da sindacato di protezione a sindacato di promozione?) e la contrattazione delle politiche industriali del futuro con istituzioni e controparti.

La CISL sarà anche chiamata a contribuire alla governance partecipativa del grande progetto di investimento del PNRR: quali sono, a parere degli associati, i più importanti ambiti di investimento?

La totalità dei rispondenti immagina e si aspetta interventi su Sanità (probabilmente per effetto della pandemia), Istruzione, Ricerca e Innovazione ed Efficientamento della Pubblica Amministrazione. Le persone si attendono un Paese e una Regione con una sanità solida, votata al rafforzamento del capitale umano e degli investimenti innovativi e al passo con i tempi, supportati da un apparato pubblico di supporto alle iniziative e alle esigenze di tutti i cittadini.

Dovendo esprimere una valutazione su una scala da 1 a 10 all’operato della CISL Lombardia, gli iscritti conferiscono all’Organizzazione mediamente un voto di 6,3: se da un lato questa valutazione riconferma la capacità della CISL di stare al fianco degli associati, dall’altro mostra ampi margini di miglioramento. Considerando l’incrocio tra la valutazione media espressa e alcune caratteristiche dei rispondenti, si possono ipotizzare alcune piste di intervento mirate; infatti, da questo incrocio emerge che questa valutazione diminuisce assieme con l’età degli iscritti, è più bassa tra gli iscritti che lavorano in aziende di più piccola dimensione e che aumenta, invece, tra chi ha vissuto nel periodo pandemico una strutturazione dello smart working per iniziativa del sindacato, sinonimo dell’efficacia della contrattazione.

La tutela offerta dalla CISL si articola anche attraverso l’ecosistema di Servizi di cui l’Organizzazione si è dotata. La soddisfazione espressa dai rispondenti nei confronti della tutela offerta da questo apparato di enti, servizi e associazioni è alto; tuttavia, se per CAF e INAS si osserva una diffusa conoscenza di questi servizi da parte degli associati, per altre realtà sono ancora troppo poche le persone che conoscono le opportunità offerte. Questa evidenza sottolinea l’importanza di una comunicazione nuova e mirata che permetta a più persone di entrare in contatto con queste realtà. Infatti, quando gli associati conoscono questo patrimonio di servizi offerti, in primis, rimangono soddisfatti del supporto fruito e, in secundis, tendono mediamente ad avere opinioni più positive dell’Organizzazione nel suo complesso: questo riconferma l’importanza di diffondere conoscenza di queste realtà presso la platea dei cittadini lombardi continuando nel percorso di un miglioramento continuo di tutele fornite.

La parte conclusiva dell’elaborato è dedicata all’ultima domanda del questionario, aperta e facoltativa, prevista per raccogliere alcuni spunti d’intervento per l’azione sindacale direttamente dagli iscritti. Attraverso un gruppo di lavoro costituito ad hoc sono state analizzate le oltre 1.154 risposte aperte pervenute e sono state individuate le ricorrenze tematiche arrivando a identificare 8 messaggi chiave, elencati di seguito:

  1. Una CISL vicina alle persone
  2. Servire Innovando
  3. Una CISL coraggiosa
  4. Una CISL che investe sulla competenza
  5. Una CISL ancora autonoma
  6. I giovani, il futuro della CISL
  7. Una CISL solidale ma vantaggiosa
  8. Una CISL trasparente

Il congresso regionale della CISL Lombardia, che ha avuto luogo a cavallo tra marzo e aprile 2022, si è fatto, quindi, carico di queste istanze con l’obiettivo di elaborare, a partire proprio dalle tesi degli iscritti, una strategia sindacale d’azione che le sappia accogliere e realizzare nell’attuale mandato.

Se sei interessato a scoprire tutte le risposte date dagli iscritti e le proposte sindacali, clicca sotto e scarica il PDF integrale e libero del testo.

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