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Un nuovo mutualismo contrattato, solidale e intergenerazionale per la Long Term Care

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Una ricerca sulla non autosufficienza in Lombardia: quali prospettive?

Nel nostro Paese e anche nella nostra Regione ormai da anni è in crescita il trend che, coniugando la longevità delle persone e la decrescita della natalità, sta portando verso una popolazione sempre più anziana. Si tratta di anziani con sempre più continui, crescenti e costosi bisogni di cura sanitaria e di assistenza. La CISL, attraverso un gruppo di lavoro costituito ad hoc, nel 2019 ha chiesto ad alcuni esperti e professori universitari di prestare attenzione al tema e di fornire un aiuto concreto e sostanziale in termini di soluzioni di natura mutualistica e assistenziale agli anziani e, in generale, alle persone in condizione di fragilità. Sono numerosi i soggetti che presentano questa tipologia di bisogni, i quali, assieme ai propri familiari, sostengono le numerose e ingenti spese che il progressivo venir meno dell’autonomia personale comporta: l’assistenza alle persone non autosufficienti rappresenta una voce importante non solo per i bilanci pubblici ma anche in quelli delle famiglie. Nel 2019 BiblioLavoro e CISL Lombardia si pongono l’obiettivo di indagare in un contesto preciso, quello dell’artigianato in Lombardia, la prospettiva di possibili tutele sulla non autosufficienza a copertura della componente assistenziale per tradurla in scelte agibili, concrete e contrattuali.  

Il documento in questione ha voluto fornire in primis elementi valutativi di carattere quali-quantitativo per un’analisi ed un approfondimento in materia di Long Term Care in Lombardia ed in secundis un modello cui persone non autosufficienti possono riferirsi e che, a sua volta, fa riferimento alla bilateralità artigiana di WILA. I contributi che lo compongono prevedono la seguente struttura:

  1. Il primo contributo, sviluppato dal CeSDES dell’Università Bicocca di Milano, ed in particolare da G. Blangiardo, attuale Presidente dell’ISTAT, e dal suo gruppo di ricerca, ha voluto indagare lo stato attuale e prospettico della demografia associata al bisogno di Long Term Care e le forme di sostegno determinate dalla comunità famigliare. Tale analisi, ragionando in ottica attuale e prospettica, ha individuato i maggiori elementi di fragilità (contesto famigliare e reddito) e ha descritto la comunità della popolazione “non autosufficiente”;
  2. Il secondo contributo, sviluppato da A. Brambilla di Itinerari Previdenziali, si è focalizzato sull’attuale livello di spesa pubblica e privata (intermediata e out-of-pocket) relativamente al tema della Long Term Care ragionando in un’ottica di sostenibilità complessiva di sistema anche nel medio-lungo periodo;
  3. Il terzo contributo, sviluppato dal gruppo di lavoro del CREMS – LIUC “Carlo Cattaneo”, coordinati da A. Sebastiano, ha svolto un’indagine sul sistema di offerta residenziale (RSA) e domiciliare (assistenti famigliari, istituzionali e non), sul suo dimensionamento attuale e su come dovrebbe essere data l’evoluzione demografica e del bisogno in futuro per garantire un sostenibile volume di tutele. L’analisi ha considerato, inoltre, alcune valutazioni sulla distribuzione delle indennità civili/di accompagnamento in regione Lombardia;
  4. L’ultimo contributo, sviluppato da T. Tafaro dell’Università del Sannio e coordinatrice di Assoprevidenza, ha maturato un ragionamento operativo-attuativo per lo sviluppo di una copertura mutualistico-solidaristico a carattere contrattuale su una corte definita di popolazione di lavoratori. Quest’ultimo contributo, nello specifico, rappresenta un primo studio di fattibilità, un unicum in riferimento alla platea di lavoratori a cui si rivolge.

Partendo da studi di natura demografica, l’idea è stata di ragionare sul bisogno emergente e dirompente della non autosufficienza, cui si aggiungono le complessità e le limitate capacità del sistema pubblico di saper rispondere. Considerando che la componente assistenziale si attesta come una tra le parti di welfare più carenti dal punto di vista pubblico, esistono modalità per concorrere attraverso la contrattazione a possibili soluzioni di natura collettiva e mutualistica che sappiano intervenire su questa specifica componente?

Si è ipotizzato di costruire una tutela sulla non autosufficienza che possa coprire l’arco temporale della vita intera dei soggetti aderenti con un riconoscimento di 1.000 euro al mese convertiti in servizi (rette RSA e assistenza domiciliare). Il risultato cui si è giunti è certamente interessante: un investimento personale di circa 80€ all’anno per avere, in caso di insorgenza della non autosufficienza, 12.000€/anno, dunque, 1.000€ mensili riconosciuti per l’intera vita residua della persona divenuta non autosufficiente (il premio riconosciuto è unico e slegato dal puro dato anagrafico delle persone). Da un lato, è un modello che indubbiamente implica dei costi in partenza ma, dall’altro, produce un modello più solido e sostenibile nel tempo, pensando al futuro. Una possibilità da cogliere e da tradurre nella contrattazione regionale dell’artigianato per iniziare a realizzare una nuova generazione di tutele.

Viene lanciata una provocazione: se un modello di questo tipo si riesce a realizzare in un contesto complicato e, a livello economico, non di certo dotato di grandi risorse, come quello dell’artigianato, ci sono le condizioni per costruire tutele e politiche di welfare di natura mutualistica (come i fondi, previdenziali e assistenziali) anche negli altri settori?

La risposta rimane aperta; le valutazioni e le sintesi, a cui i contributi ed il lavoro nel suo complesso portano, vogliono essere elemento di riflessione sul tema della Long Term Care in regione Lombardia al fine di avviare un ragionamento serio sulla materia in modo tale che sia legato a logiche operative e attuative e che conduca fuori dalla prospettiva di sola “proposta” senza seguiti. Parlando di non autosufficienza, di Long Term Care, non si tratta solamente di un fatto economico ma anche di una diversa idea dello stare insieme, per combattere la grande solitudine delle persone e delle loro famiglie che oggi vivono questo dramma all’insegna, troppo spesso, del fai da te, del si salvi chi può, dell’affannosa ricerca di soluzioni informali e improvvisate.

L’elaborato è caratterizzato da un rinnovato e recuperato spirito comunitario e solidaristico, volto ad un nuovo e moderno mutualismo e attuato primariamente attraverso lo strumento della contrattazione collettiva. L’elaborato si pone nella prospettiva di un nuovo mutualismo contrattato, solidale e intergenerazionale per la Long Term Care.

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